La ricerca ha investigato, attraverso tecniche di studio quantitative e qualitative, le modalità di integrazione degli immigrati negli ultimi anni di trasformazione della società metropolitana in senso multietnico. La ricerca è stata cofinanziata dalla Regione Toscana e si è avvalsa della consulenza scientifica del prof. Maurizio Ambrosini dell’Università di Genova. Il progetto, comune ai tre Osservatori sociali provinciali dell’area metropolitana di Firenze, Prato e Pistoia, ha privilegiato il reperimento, la sistematizzazione e l’analisi secondaria di dati - disaggregati a livello comunale - offerti sia dalle fonti statistiche ufficiali, sia dagli archivi in possesso della pubblica amministrazione, in modo da costruire una base di dati continuamente aggiornabile e tale da consentire sia la replicabilità dell’analisi in futuro, sia la sua esportabilità in altre aree territoriali nella prospettiva di un più ampio sistema informativo sull’integrazione degli immigrati. Nella ricerca è stata inserita anche una parte qualitativa di interviste in profondità, che restituisse “in presa diretta” le esperienze dei migranti, il loro punto di vista soggettivo sui processi in cui erano coinvolti.
La ricerca-azione riguarda, oltre ad alcune zone del Comune e della Provincia di Pistoia, anche la zona intercomunale dell’Empolese Valdelsa (Empoli e Fucecchio), Castelfiorentino e i Comuni di Firenze e Livorno. Essa esplora il ruolo che le donne immigrate ricoprono nel lavoro di cura, le contraddizioni che questo genera per quanto riguarda la problematica dei diritti e la qualità del lavoro che esse svolgono. Attraverso la ricerca-azione si intende ricostruire un quadro approfondito della situazione e trarre elementi per individuare linee concrete di azione da svilupparsi nel campo delle politiche attive a favore delle donne che svolgono tale lavoro e nella gestione dei servizi a sostegno delle persone e delle famiglie. La ricerca ha esplorato quindi sia la condizione di vita e di lavoro delle donne migranti che la domanda espressa dalle donne italiane, i loro bisogni e la cultura che esse esprimono.