Vulnerabilità

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Woman sitting on chair on pavement looking awayVulnerabilità sociale e carriere di povertà nell'Area Metropolitana

L'obiettivo finale del progetto era la costruzione di un set di indicatori che potessero essere utilizzati a livello locale e regionale per pianificare e valutare le politiche locali di contrasto alla povertà e all'esclusione sociale. 
La ricerca è suddivisa in quattro distinti – anche se interconnessi - filoni di indagine:
A) ricostruzione dei percorsi degli individui e delle famiglie nella povertà e nell'assistenza, attraverso i dati già in possesso della pubblica amministrazione, del volontariato e del privato sociale. Tale obbiettivo si raggiunge con l'elaborazione secondaria degli archivi presenti presso i servizi sociali comunali e più recentemente presso gli osservatori diocesani sulla povertà.
B) ricostruzione dei percorsi degli individui e delle famiglie nella povertà e nell'assistenza, attraverso le narrative biografiche dei vissuti dei cittadini in situazione di precarietà economica e sociale; Consiste nella raccolta di narrative biografiche di persone che sono stati destinatari di assistenza sociale (da parte di servizi pubblici o del volontariato) e viene svolta attraverso interviste in profondità ad un campione selezionato di persone assistite dai servizi sociali e dalle Caritas diocesane durante l'ultimo anno.
C) ricostruzione delle rappresentazioni sociali della povertà che guidano l'operatività dei professionisti e dei volontari (operatori pubblici, del volontariato e del privato sociale) che per professione o vocazione hanno a che fare sul territorio metropolitano con la povertà degli altri. La metodologia prescelta è quella dell'analisi delle categorie sociali usate dai professionisti e dai volontari per valutare i problemi dei cittadini che si rivolgono loro attraverso interviste a un campione di professionisti e di volontari con tecniche di rilevazione qualitative (focus group, interviste in profondità).


Seconda indagine sul fenomeno del lavoro non regolare nella Provincia di Pistoia (2005)

La ricerca è nata dalla volontà della Commissione provinciale di analizzare in una dimensione territorialmente circoscritta, e più approfodnita, il fenomeno del lavoro sommerso. La ricerca è stata coordinata nell'ambito dell'Osservatorio sociale dalla dott.ssa Annalisa Tonarelli dell'Università di Firenze. La ricerca si è posta un obiettivo conoscitivo rispetto alla presenza di lavoro sommerso all'interno del territorio provinciale, sia fornendo una stima quantitativa della presenza di lavoro sommerso in ambito provinciale, sia evidenziandone le caratteristiche qualitative e le dinamiche di fondo. Infine, proprio perché quello del sommerso è un fenomeno che va letto ed interpretato in relazione alle caratteristiche del contesto nel quale prende vita, si è ritenuto utile operare una lettura integrata tra i dati disponibili riguardo al lavoro nero e quanto emerge in relazione alle forme di lavoro così detto atipico. Nella seconda parte del nostro approfondimento, ci siamo spostati invece su tutt'altro piano lasciando spazio alla narrazione di tre storie esemplari selezionate tra il materiale che abbiamo raccolto nel corso di un breve approfondimento qualitativo che ha visto coinvolti attraverso la realizzazione di interviste semi strutturate alcuni soggetti che hanno vissuto esperienze più o meno prolungate di lavoro irregolare in ambito provinciale. Nello specifico sono stati contattati attraverso l'attivazione di relazioni personali e procedendo attraverso una tecnica di snow ball, dieci lavoratori diversamente caratterizzati sia sul piano socio anagrafico che riguardo al tipo di lavoro sommerso svolto. Va da sé che le informazioni raccolte non possono essere generalizzate all'universo dei lavoratori sommersi della provincia, d'altronde ognuno è portatore di una propria esperienza di vita all'interno della quale l'esperienza del lavoro sommerso viene ad assumere un significato particolare: pur rimanendo l'illegittimità di questa forma d'impiego, e quindi i danni che ciò produce sul sistema economico- produttivo e sulla finanza pubblica, a livello individuale, un conto e fare saltuariamente qualche lavoretto al nero quanto si è giovani, altro è essere costretti a lavorare nel sommerso in età più avanzata quando a seguito di un licenziamento non si riesce più a trovare un impiego stabile, altro ancora quando arrivati intorno ai quarant'anni, nonostante il titolo di studio elevato, non si è riusciti ad accumulare che contratti di tipo temporaneo intervallati da periodi di lavoro nero; ancora diverso, infine, quando, essendo un soggetto migrante privo di permesso di soggiorno, quella del lavoro nero diventa l'unica possibilità di procurarsi un reddito.


Prima indagine sul fenomeno del lavoro non regolare nella Provincia di Pistoia

La ricerca è nata dalla volontà della Commissione provinciale di rispondere compiutamente alle esigenze conoscitive avanzate dal Comitato nazionale per l'emersione del lavoro irregolare, e cioè analizzare in una dimensione territorialmente circoscritta il fenomeno del lavoro sommerso. La ricerca è stata coordinata nell'ambito dell'Osservatorio sociale dalla dott.ssa Annalisa Tonarelli dell'Università di Firenze e i risultati sono stati presentati alla fine del 2002. La ricerca si è posta un obiettivo conoscitivo di carattere esplorativo relativamente alla presenza di lavoro sommerso all'interno del territorio provinciale, sia fornendo una stima quantitativa della presenza di lavoro sommerso in ambito provinciale, sia evidenziandone le caratteristiche qualitative e le dinamiche di fondo. Per quanto riguarda l'aspetto della quantificazione, si è scelto di utilizzare il metodo di stima messo a punto dall'Irpet, che consente di disaggregare a livello provinciale e sub provinciale i dati Istat sulla presenza di unità di lavoro non regolari. I risultati della ricerca hanno indicato che la provincia di Pistoia presenta un tasso di irregolarità stimata pari al 15%, una quota cioè lievemente inferiore al dato medio toscano in tutti i settori con la sola, minima eccezione dell'industria. In questo quadro, il dato più significativo è apparso tuttavia quello dell'agricoltura; è infatti qui, nel settore più tipico dell'area, che la non regolarità a Pistoia si presenta nelle stime con percentuali minori rispetto agli altri settori ma, soprattutto molto inferiori a quelle registrate a livello regionale; questo in netto contrasto con la percezione diffusa tra gli interlocutori privilegiati che la stragrande maggioranza del lavoro nero presente nella provincia riguardi proprio la popolazione extracomunitaria impiegata prevalentemente nel settore vivaistico. Dalla ricerca è quindi emersa sia la necessità di estrema cautela nella comunicazione pubblica sul sommerso - dal momento si ha a che fare con un fenomeno sfuggente ed in certa misura aleatorio, che, sul piano quantitativo, varia a seconda del punto di vista adottato - sia l'esigenza di un lavoro personalizzato di informazione e di sensibilizzazione dal lato della domanda come dell'offerta - che potrebbe trovare una sede adeguata nei Centri per l'Impiego - volto a diffondere una cultura del rispetto delle regole come precondizione per un sano sviluppo economico, nonché per garantire l'accesso di ognuno ai diritti di cittadinanza.


Lavoro al centro - Indagine conoscitiva sul lavoro nel centro della città

Scopo della ricerca era la ricostruzione quantitativa della realtà del lavoro nel settore del commercio, imprese turistiche e alberghiere, pubblici esercizi nei centro di Montecatini Terme, Pieve a Nievole, Monsummano, San Marcello Pistoiese, Abetone, Cutigliano, Pescia, Pistoia, Quarrata, Agliana e Montale. La ricerca è stata realizzata da CGIL sia attraverso interviste face to face che attraverso un inserimento informatico con la predisposizione di un sito in cui verranno inserite i dati del questionario (www.lavoroalcentro.it ). L'Osservatorio si è occupato della stesura del questionario e dell'elaborazione e interpretazione dei dati. L'indagine conoscitiva nasce dall'esigenza di avere sia uno spaccato aggiornato del settore , sia di conoscere la condizione lavorativa individuale di chi opera nel comparto.

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AllegatoDimensione
Primo report 20071.43 MB
1° Rapporto sul lavoro non regolare215.17 KB
2° Rapporto sul lavoro non regolare1017.52 KB
Indagine lavoro non regolare92.09 KB
Lavoro non regolare (supplemento)94.04 KB
Vulnerabilità sociale e carriere di povertà115.08 KB
Lavoro al centro91.33 KB